Il Servizio Appartamenti nasce nel maggio 1999 da un progetto altamente sperimentale sviluppatosi dall’incontro di un bisogno e di una convinzione: il bisogno, rilevato dai Servizi Sociali comunali, era quello di attuare degli interventi educativi significativi sia in termini di tempo che per intensità per alcuni minori in carico ai Servizi stessi, che potessero risultare integrativi, e non sostitutivi, rispetto al ruolo genitoriale; la convinzione degli operatori riguardava il percorso che ogni minore doveva compiere e che non era ascrivibile ad esperienze progettuali già conosciute ma occorreva costruire per loro una nuova modalità di intervento.
Da queste situazioni emergeva il dato ricorrente della trascuratezza legato spesso anche ad una grave incapacità genitoriale di far fronte all’educazione dei figli, di essere cioè figure adulte in grado di mettere regole, spiegare significati, dare esempio di vita, pensare con loro progettualità.
Per questi minori non era sufficientemente forte un intervento individuale a domicilio, l’inserimento in comunità appariva eccessivo e contrario agli obiettivi pensati per il minore e per la sua famiglia, l’inserimento in un centro diurno sembrava, altresì limitato come presa in carico vista la forte necessità educativa rilevata.
L’incontro del bisogno di occuparsi di queste situazioni in un modo nuovo con la convinzione che ogni singolarità, proprio perché tale, necessita di percorsi su misura, crea le condizioni perché gli operatori dalle loro esperienze e dai loro saperi inventino ilprogetto appartamenti. È importante sottolineare che nella mente degli ideatori del progetto erano presenti, prima dell’idea progettuale, i nomi e le storie dei ragazzi a favore dei quali bisognava intervenire.
Nei primi mesi del 1999 si mette a punto l’idea progettuale con l’importante apporto delle varie professionalità e se ne verifica la reale fattibilità (consenso dell’Amministrazione Comunale, identificazione dello spazio abitativo, reperimento dell’arredo, copertura economica…).
Nel mese di maggio si propone l’idea ai ragazzi soggetti dell’intervento e alle loro famiglie e, riscosso il loro consenso e la loro curiosità, si apre il primo Appartamento nel comune di Castellanza (VA).
I ragazzi a cui si è rivolto l’invito sono stati inizialmente due a cui, dopo qualche mese se ne sono aggiunti altri due; l’équipe degli operatori era formata da un educatore, un’ausiliaria socio-assistenziale e due obiettori.
Con lo strutturarsi dell’intervento, da lì a breve verrà inserita una figura educativa femminile, portatrice di una sua specifica competenza che affiancherà l’educatore nel lavoro di progettazione e di realizzazione.
Dopo Castellanza anche il comune di Solbiate Olona (VA) si dimostra interessato e l’anno successivo si apre, proprio in questo comune il secondo Appartamento.
Anche in questo caso si tenta una sperimentazione: a differenza, infatti della connotazione maschile assunta dal gruppo castellanzese, a Solbiate si testa la convivenza di ragazzi e ragazze.
Tale sperimentazione però evidenzia in breve tutta la sua complessità soprattutto per ciò che concerne il lavoro sul gruppo, le cui esigenze sono perlopiù messe in secondo piano rispetto ai diversi bisogni dovuti alle differenze di genere.
Per questo motivo nel 2002 anche il secondo Appartamento si connota come maschile.
Con il tempo l’Appartamento di Castellanza rivolge il suo intervento ad adolescenti mentre quello di Solbiate a preadolescenti o ragazzi delle scuole elementari.
Nel corso degli anni sono aumentate sempre più le richieste di inserimenti di minori nell’Appartamento da parte dei Servizi Sociali dei comuni della Valle ma sono anche variate le età dei minori per i quali intervenire, questo ha stimolato una riflessione degli operatori circa la necessità di aprire una terza struttura separando maggiormente i gruppi in base all’età.
Così all’inizio del 2006 apre a Castellanza il terzo Appartamento e si formalizza la divisione dei tre appartamenti in base alle età dei ragazzi tale per cui il primo Appartamento di Castellanza ospita gli adolescenti che frequentano le superiori, l’Appartamento di Solbiate accoglie i ragazzi delle medie e il nuovo Appartamento di Castellanza si rivolge a ragazzini delle elementari.
Mantenendo l’idea fondante degli Appartamenti, che prevede un progetto su misura per ogni minore inserito, anche la divisione per età non è da intendersi né rigida né statica ma flessibile in base alla conformazione del gruppo, alle sue esigenze ed al livello di sviluppo di ogni singolo ragazzo.
Anche le équipe si strutturano in maniera più definita con la presenza in ogni appartamento di due educatori e un’ausiliaria socio-assistenziale.
La storia recente vede nell’aprile del 2008 l’aprirsi di un quarto Appartamento nell’Ambito Sociale della Valle Olona, questo, specifico per le ragazze.
Aumenta fino a 20 dunque il numero di minori e delle loro famiglie coinvolte.
Si forma una nuova équipe che si integra al gruppo di operatori già presente e al Servizio in essere.
La presenza della Cooperativa laBanda nella gestione degli appartamenti è storia recente dal punto di vista formale (dal marzo 2007 la Cooperativa vince la gara d’appalto insieme all’Associazione AISEL), ma in realtà si intreccia fin dalla loro nascita, allorché alcuni soci della Cooperativa, ancora prima di essere tali, erano operatori “storici” dell’Appartamento ed hanno dato, negli anni un grosso contributo professionale all’idea progettuale, all’avvio, allo sviluppo e all’ampliamento del progetto.
Il forte coinvolgimento di questi soci e la loro convinzione che questo sia un progetto buono li ha spinti ad esportare, come Cooperativa, l’esperienza in un altro comune, così nel dicembre 2003 parte a Cardano al Campo un altro Appartamento (utilizzando i fondi della legge 23/99 e con il supporto del comune stesso) che, dopo varie, naturali, vicissitudini si connota in modo originale rispetto agli appartamenti della Valle fino ad allora attivati: è l’appartamento delle ragazze.
In prospettiva futura il Servizio Appartamenti prevede inoltre l’attivazione di una accoglienza notturna.
Dal settembre 2006 la Cooperativa intrattiene rapporti con i docenti della Cattedra di Pedagogia dell’Adolescenza dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca con i quali ha redatto percorsi formativi per le équipe di questo Servizio.
La collaborazione inoltre è finalizzata a tradurre la prassi del Servizio in linee teoriche che possono contribuire a precisarne la specificità all’interno della gamma dei servizi educativi per ragazzi e adolescenti.