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La cooperativa laBanda, in collaborazione con il Comune di Fagnano Olona con Associazione Germogli e grazie al finanziamento della Fondazione comunitaria del Varesotto ha dato vita al progetto Sentiamoci a Casa – Centro per le famiglie.

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Una proposta mirata alla primissima infanzia

Il progetto Sentiamoci a casa, prevede la creazione di un centro per famiglie con bambini in età 0-3 anni.

La cooperativa laBanda, in collaborazione con il Comune di Fagnano Olona con Associazione Germogli e grazie al finanziamento della Fondazione comunitaria del Varesotto ha dato vita al progetto Sentiamoci a Casa – Centro per le famiglie.

Il progetto prevede la creazione di un centro per famiglie con bambini in età 0-3 anni presso il Comune di Fagnano Olona, appositamente strutturato ed allestito a misura ed esigenza di questa fascia, volto ad attivare una serie di interventi ed iniziative mirati, caratterizzati principalmente da un approccio educativo.

Il territorio di riferimento è rappresentato dall’Ambito della Valle Olona e paesi limitrofi di Castellanza, territorio in cui la Cooperativa Sociale LaBanda a r. l. onlus opera da diversi anni gestendo servizi educativi per minori e famiglie.

L’esperienza già avviata su tale territorio negli anni precedenti attraverso interventi rivolti a questo target, ha rilevato nettamente il bisogno sempre più emergente delle famiglie di avere uno spazio di sostegno a loro dedicato, alla luce della mancanza di proposte mirate alla primissima infanzia.

Il bisogno rilevato dai genitori è quello di essere sostenuti e accompagnati nel loro ruolo genitoriale in una condizione generale caratterizzata da “delega ad esperti, post-verità ed iper-informazione” che crea in loro insicurezza, confusione e disorientamento.

Imparare, costruire, condividere

Conoscere ed entrare in sintonia con il mondo della prima infanzia.

Capire come creare una relazione educativa significativa con i propri bambini, disporre di spazi fisici adeguati al gioco e alla socializzazione dei piccoli, confrontarsi tra genitori nella tua stessa condizione a partire dai più piccoli problemi quotidiani che possono essere vissuti come fonte di disagio, può diventare un punto di forza per prendere consapevolezza delle proprie capacità genitoriali e migliorare la qualità della vita del proprio nucleo familiare e all’interno della rete di relazioni sociali.

Nello specifico si tratta di costituire interventi che siano in grado di rispondere anche ai bisogni di minori e famiglie in particolare situazione di fragilità.

Essere stranieri in un paese straniero o vivere nel proprio contesto in condizione di disagio o essere genitori alle prese con un figlio disabile rende ancora più difficile lo stare insieme ad un bambino, entrare in contatto con il suo mondo in relazione ad una realtà esterna a volte vissuta come difficile, ostile e complessa finendo per emarginare i nuclei familiari più deboli.

Inoltre si delinea sempre più emergente l’esigenza della fascia più delicata delle famiglie con bimbi nella fascia 0-1 anno di vicinanza e sostegno soprattutto alla figura materna che, soprattutto nella fase dei primissimi mesi di vita del bambino, vive un forte senso di solitudine rischiando di giungere a derive depressive.

Per questo è importante che le mamme possano trovare ascolto e confronto attraverso la conoscenza di altre neomamme, ma anche con altri genitori che possano dare consigli e placare timori e mantenendo vive le relazioni con il mondo esterno.

In secondo luogo, tale fascia risulta maggiormente in difficoltà per quanto riguarda la gestione del bimbo nel periodo dello svezzamento e del raggiungimento delle prime autonomie dello stesso. In questa delicata fase, via via che il bambino cresce, i suoi bisogni di toccare, conoscere, avere un proprio spazio aumentano e impongono nuovi cambiamenti anche nella gestione degli spazi di una casa.

Spesso non è semplice per le famiglie adeguarsi e riadattarsi a tali cambiamenti così repentini da non lasciare loro il tempo di realizzarli nel mentre si compiono.

Per i genitori è utile poter attingere a spunti offerti da adulti competenti e da altri genitori che si sono già sperimentati in tale fase di sviluppo del bambino, al fine di organizzare degli spazi di vita e di gioco del piccolo (spesso molte soluzioni risultano impensate).

Le famiglie con bambini in età 0-1, spesso approdano alla rete di relazioni più allargate in un periodo più tardivo, in cui il bambino ha già, nella maggior parte dei casi superato l’anno.

Ciò accade proprio perché i tempi ed i ritmi della coppia mamma-bambino sono maggiormente legati all’ambito domestico per una difficoltà organizzativa che non sempre consente di poter raggiungere continuativamente uno spazio “altro” da casa.

Pertanto, si vuole offrire la possibilità di un aggancio più mirato a tali nuclei familiari raggiungendoli anche presso il loro domicilio laddove necessario per poi inserire la coppia mamma-bambino in un più ampio giro di relazioni.

Tale progetto si fonda sulla convinzione che l’educazione sia da considerare, oggi, sempre più un aspetto portante nel percorso di crescita delle famiglie, ma che non si tratti di una conoscenza in qualche modo “innata” o che si acquisisce solo perché si diventa genitori, ma un’esperienza che deve essere “costruita, imparata, condivisa e trasmessa”.

Si tratta di creare delle opportunità per aiutare coloro che desiderano approfondire il proprio ruolo educativo nell’ottica di promuovere e favorire lo sviluppo di un sapere educativo fondamentale nel processo di crescita dei minori e famiglie.

Questo progetto nasce anche dall’importanza attribuita alla funzione del gioco, della socializzazione e della creatività nella vita del bambino, che spesso oggi viene dimenticata o sottovalutata, per mancanza di tempo o di luoghi ad essa dedicati. Il gioco, infatti, risulta essere l’attività prevalente dei primi anni di vita, strumento attraverso cui il bambino si esprime, comunica, apprende, crea e mezzo a disposizione dell’adulto che si occupa di lui per entrare nel suo immaginario, per condividere, sostenere ed ampliare i suoi processi di scoperta e di denominazione del mondo.

Una rete di sostegno per i neo-genitori

Gli obiettivi del progetto Sentiamoci a casa:

  • sostenere la genitorialità
  • Offrire occasione ai genitori di incontro e confronto
  • Offrire un supporto educativo in grado di facilitare l’emergere di risorse personali non ancora giunte a consapevolezza
  • Individuare nuove forme flessibili e informali di sostegno alle famiglie e ai bambini al fine di prevenzione dei disagi e dei rischi creati dall’isolamento, dall’assenza della famiglia “allargata”, dalla difficoltà attuale di fare riferimento a modelli contradditori nella crescita dei figli
  • Inserirsi nella rete dei servizi operanti sul territorio rivolti ai minori e alle loro famiglie per integrare e completare le offerte di sostegno, prevenzione e riparazione nei confronti dei nuclei familiari creando un lavoro di rete.

Il progetto prevede la realizzazione dei seguenti servizi:

  • Tempo famiglia con gruppi di bimbi nel primo anno di vita e gruppi nella fascia 1-3 anni
  • Un tempo per giocare
  • Massaggio infantile
  • Consulenze educative per genitori
  • Spazio neutro
  • ADM 0/3

Il progetto ha come costante, il lavoro di rete inteso sia come coinvolgimento della rete di servizi rivolti a famiglie e minori in età 0-3 anni operanti sul territorio, sia come integrazione di risorse tra servizi che forniscano appoggio reciproco:

  • Azienda Speciale Consortile Medio Olona Servizi alla Persona
  • Consultorio Familiare di Fagnano Olona
  • Magia s.n.c. quale gestore dei negozi Città del Sole di Busto Arsizio e Legnano
  • UONPIA
  • CAV
  • Servizi Sociali Territoriali
  • Associazioni, etc.

Vuoi più informazioni sul progetto Sentiamoci a Casa?

Compila il form qui sotto, oppure invia una email a area.infanzia@labandacoop.it, o telefona 0331 680318 (la segreteria è aperta dalle 9 alle 13).